lunedì 14 aprile 2008

Verona - vendite. Scontro su Palazzo Forti

Verona - vendite. Scontro su Palazzo Forti
Sabato 12 Aprile 2008 L'ARENA

Il centrosinistra «No alla speculazione: è un danno per la città». La replica: «Operazione di prestigio»

«I veronesi devono mobilitarsi per bloccare l’operazione speculativa ai danni della città, della sua storia e del suo patrimonio artistico-culturale».

L’opposizione si ribella contro la vendita dei palazzi Gobetti, Pompei e Forti e dell’ex convento di San Domenico. Giovedì la variante per la modifica della destinazione d’uso in commerciale, residenziale e direzionale dei quattro immobili andrà in Consiglio.


«In questo modo», denuncia la capogruppo del Pd, Stefania Sartori, «la Giunta vuol far tornare i conti per riacquistare l’area del Prusst, cancellando il Polo Finanziario e fare parcheggi e per pagare l’area di San Giacomo, a Borgo Roma. Senza rispettare la volontà di Achille Forti che destinò il suo palazzo a scopi culturali o artistici». Edoardo Tisato, di Verona civica, critica la decisione di chiedere il parere del ministero ai Beni e alle attività culturali dopo aver cambiato la loro destinazione d’uso. «Così», esclama il capogruppo, «i palazzi saranno privi di vincoli museali e sulla loro alienazione non potrà dir nulla, al massimo ne prescriverà la salvaguardia architettonica...». A tale rilievo, l’assessore all’Urbanistica, in una nota, risponde che «la richiesta è stata presentata da tempo al Ministero, ma stiamo ancora attendendo il parere». E ribadisce «la volontà di incrementare il valore degli immobili che saranno venduti tramite asta pubblica, per assicurare ai veronesi i maggiori introiti».
Per l’ex sindaco Paolo Zanotto, Pd, l’operazione «deriva dal dissesto economico causato dai 26 milioni necessari per San Giacomo e per gli almeno 33 milioni per il Prusst di Verona Sud». E rimarca la differenza con quanto fatto per Castel San Pietro: «Lo vendemmo vincolandolo a fini pubblici-culturali, ora invece si privatizza». Graziano Perini, Pdci, infine, rivela che l’Agec ha calcolato in 400mila euro le mancate entrate «per le vendite di negozi e appartamenti adiacenti la Galleria di Palazzo Forti».
In un comunicato di Palazzo Barbieri, l’assessore al Patrimonio Daniele Polato, «fa sapere che le risorse derivanti da palazzo Forti saranno destinate a incrementare la collezione della galleria d’arte moderna, a ricollocarla in un immobile di prestigio come Castel San Pietro e a dare una sede definitiva all’accademia Cignaroli in una parte dell’Arsenale».
Per l’assessore «è falso affermare che con le alienazioni si paga l’area San Giacomo e si ricompra quella del Polo finanziario». E spiega: «Per Borgo Roma i soldi ci sono già, mentre la cessione dell’area alla Fiera, per consentirne lo sviluppo, è già a buon punto».E.S.

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