mercoledì 23 aprile 2008

VICENZA NASCOSTA.Scavi in Santa Corona Riemergono le tombe

VICENZA NASCOSTA.Scavi in Santa Corona Riemergono le tombe
Roberto Luciani
Mercoledì 3 Ottobre 2007, IL GIORNALE DI VICENZA

E in contrà Porti e corso Palladio dai garage escono resti romani

Dopo 157 anni si riscoprono i tesori celati da lastre e ossa

Chi entra in questi giorni nel tempio di Santa Corona si ritrova davanti ad un cantiere. Archeologi al lavoro, pavimentazione scoperchiata, strutture ad arco di mattoni riportate alla luce. Si pensa a chissà quali mirabolanti scoperte, ma le bocche restano cucite.
A svelare l’arcano, però, ci pensa l’assessorato all’urbanistica del Comune che attraverso i suoi uffici fa sapere che in realtà tali lavori rientrano nel capitolato riguardante la ristrutturazione della chiesa. In pratica si tratta di un’indagine, iniziata giovedì della scorsa settimana, per capire la fattibilità dell’installazione di un sistema di riscaldamento a serpentina a pavimento.
E dunque per verificare che ciò che sta sotto, ovvero le tombe ritrovate, sia conforme ai resoconti fatti nel 1850, anno in cui furono tolte le lastre e le ossa per fare l’attuale pavimentazione. e per controllare che il previsto sistema di riscaldamento non vada a incidere con questi preziosi resti.
Saranno poi le due Soprintendenze di Padova e Verona a dare o meno il nulla osta una volta acquisite le relazioni archeologiche.
Intanto sono da segnalare altri due cantieri in pieno centro storico, “miniera” di manufatti d’epoca romana di una certa importanza come dimostrano tutti i ritrovamenti di questi anni più o meno visibili. Basta andare a palazzo Trissino per vedere e credere.
Sembra così anche stavolta, con strutture romane - un tempio o terme o una domus, non è dato di sapere - riportate alla luce nel corso dei lavori per il rifacimento dei garage sia nel cortile di un palazzo settecentesco in contrà Porti che dietro il fast food di una nota catena alimentare americana in corso Palladio.
Momentaneamente chiusi dopo l’intervento del personale della Soprintendenza padovana ai Beni architettonici e archeologici, che vi ha lavorato alacremente, entrambi potrebbero regalare nuove informazioni prima di finire ricoperti come è accaduto per la maggior parte dei resti segnalati sulla mappa dello splendido libro scritto dalla soprintendente Marisa Rigoni per la Banca Popolare di Verona.
Anche in questi casi, dunque, bisognerà attendere le relazioni degli esperti e soprattutto la loro pubblicazione.
Ma per Vicenza romana e i suoi tanti cantieri aperti, purtroppo, l’attesa e gli esami non sembrano aver mai fine.

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