lunedì 21 aprile 2008

VERONA - Arco dei Gavi e degrado, un fossato lo salverà

VERONA - Arco dei Gavi e degrado, un fossato lo salverà
L'Arena 21/04/2008

Un fossato profondo due metri difenderà l’Arco dei Gavi dai vandali e dai writers. Lo ha deciso con una delibera la Giunta comunale, dopo averle pensate tutte per difendere il monumento che sorge a fianco di Castelvecchio, alla fine di corso Cavour, e dopo aver constatato soprattutto che la vigilanza con una telecamera fissa non ha dato i risultati sperati.
Lo scempio dell’Arco dei Gavi imbrattato di scritte tracciate con la vernice, sporcato da ogni tipo di rifiuto, è da oltre un anno in mondovisione come aveva riportato L’Arena nel marzo 2007 per l’iniziativa di un turista straniero che sulla mappa di Verona caricata su Google Earth ha inserito due foto in corrispondenza dell’Arco che si aprono quando si clicca sul link «disrespected», riservato ai luoghi storici dove c’è mancanza di rispetto.
La denuncia era stata poi ripresa dal club di Forza Italia Postumia di Stefano Casali che aveva proposto videosorveglianza e recinzione.
E gli interventi nel gennaio scorso ci sono stati: la Regione ha inviato al Comune le risorse per ripulire l’Arco dei Gavi e per installare una telecamera che scoraggiasse i vandali e il Comune ha studiato anche la possibilità di una cancellata.
«Alla fine però», spiega il sindaco Flavio Tosi reduce dal vertice sulla sicurezza tenutosi a Parma nel quale molte città del Nord hanno chiesto più poteri per i primi cittadini anche per combattere questo tipo di degrado, «abbiamo scartato tutte le altre ipotesi. La cancellata avrebbe reso meno visibile l’Arco; una protezione con pannelli di vetro-plexiglas non avrebbe risolto il problema delle scritte con la vernice; abbiamo pensato anche di creare uno specchio d’acqua attorno al monumento, ma non c’è spazio sufficiente. Quindi, la Giunta ha deciso per il fossato».
Ora si tratta di aprire la gara per affidare i lavori. «La spesa non è di poco conto ma possiamo contare sul contributo della Fondazione Cariverona. Inoltre il fossato sarà fatto in modo da rendere impossibile, se uno ci andasse dentro, la risalita verso l’Arco, perché ci saranno arbusti e sporgenze».
Eretto in epoca romana, l’Arco dei Gavi viene fatto risalire al primo secolo dopo Cristo e venne costruito per conto della famiglia Gavia dall’architetto Vitruvio Cerdone; fu distrutto dai francesi nel 1705 e poi ricomposto con rattoppi e restauri nel 1930.
Una spesa di cui il Comune avrebbe fatto volentieri a meno, dirottando altrove il contributo: «Purtroppo però», spiega il sindaco, «la normativa vigente non colpisce in modo abbastanza serio chi compie vandalismi contro i monumenti, però noi sindaci vogliamo tenere alta la vigilanza e per questo non molliamo la battaglia per avere più poteri sul fronte della sicurezza. Uno degli aspetti più positivi del vertice di Parma è che anche i sindaci di centrosinistra condividono il percorso e quindi chiederanno che il Parlamento pure l’opposizione approvi i nuovi provvedimenti».

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