sabato 19 aprile 2008

Verona. «Tesori» all’asta, sì al cambio d’uso

VERONA: PATRIMONI IN VENDITA.«Tesori» all’asta, sì al cambio d’uso
Venerdì 18 Aprile 2008 L'ARENA

Via libera in Consiglio alla delibera che riguarda Palazzo Forti, Pompei, Gobetti e un ex monastero

Il testo è stato approvato con 24 voti a favore e nove contrari.

La decisione punta ad accrescere il valore commerciale degli immobili

Il Consiglio comunale ha approvato con 24 voti a favore e 9 contrari la delibera relativa al cambio di destinazione d’uso dei palazzi Forti, Pompei e Gobetti e del monastero di San Domenico, immobili che l’amministrazione ha intenzione di vendere mediante asta pubblica.

Ecco quindi che la decisione di modificare la destinazione di questi spazi a uso residenziale, direzionale e commerciale, va nell’ottica di valorizzare gli stabili per aumentarne il valore commerciale, come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Vito Giacino.

Immobili che comunque, come ha sottolineato Stefania Sartori (Pd), contraria alla delibera, sono soggetti alla «preventiva autorizzazione da parte del ministero per i Beni e le attività culturali non ancora arrivata.


«É vero che la variante 33 ammette sempre il cambio di destinazione a residenziale», ha detto Roberto Uboldi (Pd), «ma l’intenzione era quella di favorire le residenze nel centro storico, mentre qui siamo in presenza del primo Piano degli interventi del Pat: il cambio di destinazione d’uso in centro è questione troppo delicata per essere affidata a una delibera ricognitoria come questa», ha concluso contestando anche il ricorso alla monetizzazione degli standard e ricordando come, quando la passata amministrazione voleva vendere i palazzi Gobetti e Pompei il centrodestra «insorse gridando al sacco della città».

Infine Roberto Fasoli e Carla Padovani (Pd) hanno evidenziato la mancanza di rispetto del testamento fortiano chiedendo alla città di ribellarsi al «tradimento». Prima del voto, Giacino ha replicato che la monetizzazione è prevista dalle norme e che per l’alienazione del lascito Forti «non accadrà quanto accaduto a fondo Frugose, ma gli immobili saranno rimpinguati». G.C.

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