lunedì 14 aprile 2008

VICENZA Il museo dei capolavori restaurati

VICENZA Il museo dei capolavori restaurati
LUNEDÌ, 14 APRILE 2008 la repubblica

La Banca Intesa Sanpaolo ha deciso di farsi carico nel biennio 2006-2007 del restauro di ottanta opere d´arte sulla scia di un programma d´interventi che ha avuto inizio alla fine degli anni Ottanta del Novecento per iniziativa dell´allora Banca Cattolica del Veneto. In quasi vent´anni le opere restaurate sono state più di seicento e costituiscono ormai una sorta di museo ideale dell´arte italiana. Esse, dopo il restauro e un´esposizione provvisoria, sono tornate ai luoghi di origine nel pieno rispetto del contesto nel quale si trovavano prima dell´azione conservativa.
Le opere restaurate negli ultimi due anni, prima di essere ricollocate nei musei, nei palazzi e nelle chiese di provenienza, sono esposte attualmente a Vicenza, nelle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, nella mostra Restituzioni 2008. Tesori d´arte restaurati (sino al prossimo 29 giugno). Si tratta di oggetti preziosi che coprono un arco di tempo assai ampio, dal primo millennio a. C. al XVII secolo. Altrettanto vasta è la loro tipologia: lungo il percorso espositivo, che si snoda tra il pianterreno e il piano nobile del palazzo, si possono osservare ad esempio: una statua di Icaro del I secolo d. C., un bronzetto raffigurante una Diana cacciatrice di pochi decenni più recente, alcuni vetri tardoantichi, il Trittico di San Domenico di Carlo Crivelli - un capolavoro assoluto - e infine La carità di Sant´Antonino di Lorenzo Lotto.
L´unità del percorso è assicurata da un filo conduttore rappresentato dall´accento posto su una storia alla quale ogni opera esposta risulta legata: le vicende dell´artista che l´ha realizzata, o dell´archeologo che l´ha riportata alla luce, o del collezionista che l´ha conservata. Un intrecciarsi di eventi minori, posti l´uno accanto all´altro, che riescono a parlare in profondità della storia del nostro Paese. In conclusione occorre ricordare che l´azione di restauro è stata un´operazione non solo conservativa, ma anche di conoscenza che ha permesso di ricuperare un´infinità di dati in grado talvolta di scuotere convinzioni storico-artistiche radicate.

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