lunedì 28 aprile 2008

VICENZA Scavi d’oro, reperti invisibili

VICENZA Scavi d’oro, reperti invisibili
Gian Marco Mancassola
Venerdì 27 Luglio 2007, Il Gazzettino di Vicenza

IL CASO. La commissione Territorio cerca di far luce sul cantiere infinito che ha interessato la zona di contrà Barche, a lungo fermo per ricerche archeologiche

Lavori pagati 184 mila euro, mai recuperato nulla
La zona era già stata scavata: perché fare nuove indagini?


Quasi 200 mila euro pubblici spesi per scavi archeologici che i vicentini non hanno mai potuto toccare con mano. Contrà Barche resta una ferita aperta nel centro storico: l’infinito cantiere per il teleriscaldamento,interrotto per mesi a causa del rinvenimento di reperti archeologici, continua a provocare dure polemiche.
L’interruttore che riaccende i riflettori sulla telenovela delle Barche e delle vie che gravitano intorno alla Basilica e al teatro Astra è stato attivato da una relazione dell’amministrazione comunale firmata dall’assessore alla Mobilità Claudio Cicero e consegnata al presidente della commissione Territorio, il diessino Ubaldo Alifuoco.
Il rapporto di palazzo Trissino fa luce su due aspetti chiave: scavi archeologici e sorveglianza sono costati 184 mila euro; nonostante i forti ritardi, conteggiati in una proroga di 135 giorni, all’impresa esecutrice «non è stata applicata alcuna penale, ma è stato sottoscritto un accordo bonario a compensazione».
La replica è contenuta in un’interrogazione presentata da Alifuoco, con l’appoggio della forzista Fiorenza Dal Zotto e dell’aennista Giuseppe Tapparello. «Pare inaccettabile - scrivono i consiglieri - che, in periodo di indispensabili contenimenti dei costi, si sia spesa la rilevante cifra di 184.792 euro per inutili scavi archeologici ed ancora più inutili sorveglianze archeologiche. E ciò considerando il fatto che la zona era già stata ampiamente scavata in passato per il passaggio di altri sottoservizi. Ed è lecito domandarsi se, dovendo nuovamente bucare il terreno nella zona, dovremo ancora spendere centinaia di migliaia di euro senza conoscere i risultati». Il paradosso, infatti, è che una volta completati gli scavi (che il Comune ha sempre sottolineato essere stati imposti dalla Sovrintendenza archeologica), è stata autorizzata la copertura con asfalto e sampietrini. Alifuoco e colleghi chiedono anche di sapere «per quale motivo il Comune non sia in possesso della documentazione archeologica che giustifichi l’ingente esborso di 184 mila euro che ricade sulle spalle dei cittadini vicentini».
L’ultimo affondo punta la lente sulla nuova pavimentazione di contrà Piancoli e contrà Cabianca: «Desidero sapere - annota Alifuoco - se l’assessore non ritenga fuori mercato il prezzo di 59,50 euro per metro quadrato pagato per le discutibilissime betonelle autobloccanti al posto dei previsti blocchetti in profido.
Tanto più se si considera anche il fatto che la strada oggetto dell’intervento si sta già vistosamente dissestando in più punti denunciando inequivocabilmente sia un’errata scelta del materiale che una scadente posa in opera». Continua a sollevare polemiche il cantiere per il teleriscaldamento che aveva interessato la zona di contrà Barche e le vie orbitanti intorno alla Basilica. I lavori erano stati a lungo sospesi per scavi archeologici costati 184 mila euro: ma nulla è oggi visitabile né visibile

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