martedì 29 aprile 2008

BORSO DEL GRAPPA Sotto l'asfalto c'era un ponte di epoca romanica

BORSO DEL GRAPPA Sotto l'asfalto c'era un ponte di epoca romanica
Venerdì, 22 Giugno 2007 IL Gazzettino online
Borso del Grappa
(G.Z.) Ancora una scoperta archeologica nella zona pedemontana. L'altro giorno, durante gli scavi per impianti idraulici in via Misquille a Borso del Grappa, è stato ritrovato un ponte che potrebbe risalire all'epoca romanica o medievale.Naturalmente i lavori pubblici sono stati bloccati ed ora sono all'opera gli archeologi che stanno valutando l'entità del ritrovamento. Si tratta di un ponte della lunghezza di circa tre metri e dell'altezza di almeno due metri e la larghezza, per quanto rimasto, di un metro e mezzo circa. Una buona parte però è ancora sotto terra e solo quando tutto il manufatto sarà alla luce allora si potrà avere un'idea della datazione. La parte rimasta intatta del ponte è in ottimo stato anche se c'è da dire che la parte a nord, nel corso dei secoli, è stata più volte danneggiata.L'importante ritrovamento è stato fatto nel corso di scavi per un progetto di ripristino della funzionalità idraulica della valle Orticella per un importo di 106 mila euro. Si tratta di una zona particolarmente suggestiva proprio a confine tra San Zenone e Borso del Grappa. Il ritrovamento è avvenuto dopo che le ruspe avevano levato l'asfalto dalla strada ed alla profondità di mezzo metro circa ha cominciato ad affiorare qualche pietra e poi lo splendido manufatto. Purtroppo con gli anni, con i continui lavori che si sono susseguiti il ponticello è stato in parte distrutto, ma conserva ancora in buono stato il suo "arco" fatto di grosse pietre lavorate.Si tratta di un ritrovamento molto interessante che va a sommarsi a quello effettuato qualche settimana fa a San Zenone degli Ezzelini. Qui, durante i lavori di posa dei tubi del gas, è stata scoperta una vera e propria necropoli. In entrambi i casi è intervenuta la Soprintendenza dei Beni archeologici che ora sta studiando attentamente, con il supporto dell'Università di Padova, questi due ritrovamenti.

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